Continua l’assalto al Sistema Sanitario Nazionale. Il Tirreno dell’8 novembre c.a. pubblica una notizia allarmante: l’ASL per riorganizzare il servizio di emergenza sanitaria 118 riduce i medici a disposizione da quattro a 1, quindi rimarranno a disposizione dei casi urgenti, che si verificano tutti i giorni, una sola auto con a bordo un medico e un infermiere. Il medico potrebbe però essere sostituito da un “sanitario” ovvero due infermieri per coprire un territorio che va da Cecina a Stagno includendo l’entroterra colligiano.
E’ l’ennesimo colpo inferto al Sistema Sanitario Nazionale che dal governo Monti in poi ha subito un de-finanziamento progressivo fino ad arrivare alla cifra del 6.3% del PIL. L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che sotto il 6.4% non è possibile assicurare l’assistenza sanitaria universale, come sancisce la nostra costituzione.
Lo sappiamo bene perché il 41% delle famiglie italiane ha dovuto rinunciare ad una prestazione sanitaria o perché il ticket era troppo alto oppure perché la lista d’attesa era troppo lunga. Di conseguenza la gente si rivolge sempre più al sistema privato, quindi deduce le spese sanitarie dalle tasse e pertanto riduce ulteriormente il gettito necessario a finanziare la sanità pubblica. Tutti gli studi sui sistemi sanitari confermano che la sanità pubblica è più efficace e meno costosa di quella privata, tenuto pure conto di tutte le inefficienze possibili e immaginabili.
La causa più comune che getta improvvisamente una famiglia nella povertà è una malattia grave di un membro della famiglia. Quindi i tagli alla sanità sono causa di povertà. Ci sembra contradditorio garantire il reddito di cittadinanza e poi togliere le cure gratuite alla gente.
Quello del servizio 118 è l’ennesimo esempio di questo silenzioso e volutamente nascosto attacco alla Sanità Pubblica. L’attuale governo ha promesso di investire un miliardo in più nella Sanità Pubblica, ma questo non copre nemmeno l’aumento dei costi, così i medici vengono licenziati, i Pronto Soccorsi sono sopraffatti e qualcuno potrebbe anche lasciarci la pelle per la mancanza di un soccorso tempestivo.
Il Comune di Collesalvetti fa partire una raccolta firme per una petizione di protesta. Difendiamo i nostri diritti, firmiamo tutti!
Potete trovare le informazioni su come partecipare alla petizione a QUESTA pagina su sul sito internet del Comune di Collesalvetti