Com’è il clima tra i dipendenti comunali? E’ ora di fare il punto. MOZIONE!

Com’è il clima tra i dipendenti comunali? E’ ora di fare il punto. MOZIONE!

Senza uffici comunali pienamente funzionanti ed efficienti l’azione di una amministrazione risulta inevitabilmente limitata nel migliore dei casi se non del tutto ingessata.

Esistono apposite tecniche per la valutazione del clima organizzativo tra i dipendenti di uffici pubblici o aziende privata.

La Regione Toscana ad esempio ha svolto nel 2014 una indagine di clima: “Lo scopo dell’analisi di clima è quello di fotografare una realtà organizzativa, individuando e diagnosticando i sintomi di eventuali problematiche organizzative interne e creando degli alert che catturino l’attenzione dei vertici aziendali. L’indagine di clima organizzativo ha in tal senso l’obiettivo di prendere coscienza del vissuto condiviso degli operatori con riguardo alle dimensioni organizzative rilevanti. In accordo con le diverse teorie motivazionali, il clima è riconosciuto essere un fattore importante nel determinare il benessere organizzativo il quale, a sua volta, è stato dimostrato empiricamente essere correlato con l’efficacia e l’efficienza organizzative (Majer e Marocci, 2003). I risultati dell’indagine possono così costituire un punto di partenza per la costruzione di strategie e politiche aziendali volte a creare un clima più “sereno” col fine ultimo di migliorare la performance complessiva dell’organizzazione.”

Che ad oggi sussistono diverse possibili fonti di stress lavoro correlato per il personale del nostro Comune quali, ad esempio:

  • Le indagini della magistratura in corso per la questione ammanco;
  • Un sottodimensionamento rispetto alla taglia considerata ottimale con quanto ne consegue in termini di carico di lavoro;
  • Un livello di confort dei luoghi di lavoro al di sotto degli standard moderni;
  • Cambiamenti organizzativi interni e per quanto riguarda il sistema di gestione della raccolta dei rifiuti;
  • La crescente digitalizzazione delle pratiche e dei processi e la conseguente continua necessità di adeguamento;
  • Un elevato numero di uscite solo parzialmente coperte da nuove risorse che devono essere inserite.

Il Dipartimento della Funzione Pubblica con la “direttiva sulle misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni” ritiene che “per lo sviluppo e l’efficienza delle amministrazioni, le condizioni emotive dell’ambiente in cui si lavora, la sussistenza di un clima organizzativo che stimoli la creatività e l’apprendimento, l’ergonomia – oltre che la sicurezza – degli ambienti di lavoro, costituiscano elementi di fondamentale importanza ai fini dello sviluppo e dell’efficienza delle Amministrazioni pubbliche” […] “Le amministrazioni sono invitate, adottando le opportune forme di relazioni sindacali, a valutare e migliorare il benessere all’interno della propria organizzazione rilevando le opinioni dei dipendenti sulle dimensioni che determinano la qualità della vita e delle relazioni nei luoghi di lavoro e realizzando opportune misure di miglioramento”

In questo contesto in cui diverse situazioni eccezionali si sommano tra loro è lecito ritenere che il clima sul luogo di lavoro possa risentirne se non si prendono i dovuti accorgimenti, con possibili ricadute sulla salute ed il benessere dei dipendenti e sulla loro produttività.

Oggi una “indagine di clima” permetterebbe di far emergere eventuali criticità ad inizio mandato e quindi intraprendere le azioni correttive attuando un percorso all’interno del mandato del Sindaco, della Giunta e del Consiglio in carica.

Per tutto questo noi chiediamo al Sindaco e alla Giunta di svolgere un’indagine di clima organizzativo all’interno della propria organizzazione al fine di rilevare eventuali fabbisogni dei dipendenti cui in seguito far fronte attraverso la programmazione e l’attuazione di adeguate politiche aziendali da intraprendersi sulla base di un piano triennale.

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