Ordine del Giorno sulla questione “waste to methanol” ENI

Ordine del Giorno sulla questione “waste to methanol” ENI

Dietro all’iniziativa di costruire un impianto waste-to-methanol all’interno della raffineria ENI di Stagno ci sono interessi e battaglie molto più ampie che arrivano fino all’origine di questi macro percorsi amministrativi, le Direttive Europee.

La Direttiva chiave in questo caso è la cosiddetta Renewable Energy Directive II che ha come scopo ridurre il consumo di idrocarburi di origine fossile in Europa in modo da “decarbonizzare” la filiera produttiva ed i consumi, compresi i trasporti.

Si chiede infatti al mondo dei produttori di combustibili di inserire una quota crescente di carburanti rinnovabili fino a raggiungere il 14% al 2030.

Ma cosa è un “combustibile di origine rinnovabile”? E’ ovviamente su cosa considerare dentro o fuori questa classificazione che si sviluppa la battaglia tra lobby economiche e associazioni ambientaliste.

Se i combustibili ricavati da rifiuti venissero inclusi in questa lista non vedremo nascere solo l’impianto waste-to-methanol ENI, ma molti altri impianti analoghi, i rifiuti diventerebbero il nuovo petrolio (come detto da Descalzi in un’intervista recente) ponendo a rischio il rispetto della “piramide dei rifiuti” che vede ai livelli più alti la riduzione e il riciclo di materiale e vanificando l’obiettivo originale della direttiva in quanto i combustibili prodotti in questo modo libererebbero in atmosfera CO2 di origine fossile contenuta nella plastica.

Per questo abbiamo scritto un Ordine del Giorno (clicca qui per scaricare) in cui chiediamo al sindaco di Collesalvetti, comune che ha aderito al percorso Rifiuti Zero, di farsi sentire nelle sedi opportune per scongiurare una decisione della Commissione Europea che apra la strada all’enorme business della trasformazione dei rifiuti in carburanti “low carbon” o “green”.

Produrre carburanti dalla plastica non aiuta nel percorso di decarbonizzazione e pone il rischio di disincentivare anche il percorso di riduzione, riuso e riciclo della plastica, pertanto chiediamo che questo tipo di produzione non venga incentivato dalla direttiva europea che ha proprio l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e stimolare l’econonomia circolare.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *